Licenze sulle immagini: cosa sono e come si differenziano

Nel mondo della comunicazione, le immagini sono un uno strumento fondamentale per far arrivare un certo messaggio con il giusto impatto, molte volte senza l’uso di testi o spiegazioni.
Prima dell’avvento di internet era molto difficoltoso avere un archivio da cui attingere per preparare un manifesto o un volantino. Infatti per le realtà medio-piccole era più in voga l’uso di pubblicità con grandi titoli decorativi che occupavano la scena, oppure di fotografie amatoriali che non sempre rispettavano i canoni per una corretta comunicazione.

Internet ha rivoluzionato tutto, con una semplice ricerca si può trovare l’immagine adatta alle nostre esigenze. Ma qui iniziano i problemi.
Una leggenda metropolitana narra che TUTTE le immagini trovate online siano gratuite e senza limite di utilizzo. Ovviamente questa considerazione è sbagliata. Il fatto di renderle visualizzabili su qualunque dispositivo connesso a internet non implica automaticamente una concessione del loro utilizzo e un trasferimento di proprietà.
Infatti un’opera di ingegno non può essere copiata, pubblicata, riprodotta, senza un consenso esplicito da parte del proprietario e sotto compenso economico. C’è una normativa ad hoc che tratta questa tematica: quella sul copyright. Pensiamo per esempio alla trasmissione in filodiffusione della musica in un locale, oppure alla stampa serigrafata di un cartone Disney su una maglietta.

L’argomento in questione tuttavia è spesso sottovalutato, anche dalle aziende, perché è più facile utilizzare un’immagine trovata per caso su Google piuttosto che acquistarla su un sito di stock. Va tutto bene fino a che qualcuno (magari il proprietario dell’immagine) viene a scoprire l’utilizzo improprio, e in questo caso si rischiano cause legali e multe salatissime (issime issime).

È bene quindi fare un po’ di ordine, anche se è molto difficile perché si parla di un universo di regole che variano da Stato a Stato, da sito a sito, fino ad arrivare ad accordi tra proprietario e utilizzatore finale.
Mi limito quindi a spiegarvi le licenze più utilizzate sul web e che vengono associate anche alle immagini.

 

LE LICENZE CREATIVE COMMONS

Il copyright impone da parte del richiedente l’analisi completa di una serie di norme, un contratto da stipulare ecc.
Parlando di immagini, non sempre un’azienda (soprattutto se di piccole dimensioni) ha gli strumenti, il tempo e il personale adatto per affrontare una tematica del genere. Per questo ci vengono in aiuto delle licenze “semplificate” che permettono una lettura più chiara degli obblighi e dei divieti.
Sono le licenze Creative Commons (CC), nate dall’omonima ONG che si è prefissata l’obiettivo di facilitare la vita sia agli autori che ai fruitori finali.
Queste licenze si dividono principalmente in 6 tipologie, a seconda dei vari paletti che le differenziano:

Attribuzione (CC BY)

Si tratta della licenza più libera e permette l’uso dell’immagine (anche la sua modifica) a patto che venga citato l’autore originario.

Attribuzione – Condividi allo stesso modo (CC BY-SA)

Permette l’uso dell’immagine (anche modificata), ma impone la condivisione con la stessa tipologia di licenza.

Attribuzione – Non opere derivate (CC BY-ND)

Permette di utilizzare l’immagine (anche per fini commerciali) vietando però qualsiasi intervento di modifica e imponendo la citazione dell’autore.

Attribuzione – Non commerciale (CC BY-NC)

Permette di utilizzare l’immagine e di modificarla a patto che non sia inserita in progetti a fini commerciali.

Attribuzione Non commerciale – Condividi allo stesso modo (CC BY-NC-SA)

L’immagine può essere utilizzata e modificata, a patto che la si condivida attribuendole le stesse licenze (non commerciale + condividi allo stesso modo)

Attribuzione Non commerciale – Non opere derivate (CC BY-NC-ND)

SI tratta della licenza più restrittiva e permette il solo utilizzo dell’immagine, senza modifiche e non per scopi commerciali.
Potete trovare tutte le informazioni per ogni licenza in questa pagina del sito Creative Commons.

Capisci bene che la definizione di una serie di licenze con paletti ben definiti è molto più chiara rispetto che analizzare una norma complessa e intricata come quella del copyright. Per questo le licenze CC ad oggi sono molto utilizzate, soprattutto nell’ambito della comunicazione, perché si adeguano meglio al tipo di prodotto trattato.

 

LA LICENZA CREATIVE COMMON 0 (CC0)

Questa licenza penso sia la più amata, permette di utilizzare e modificare l’immagine per qualunque uso (personale e commerciale) senza attribuzione. Detta in modo semplice: l’immagine è totalmente gratuita.
Ci sono siti specializzati esclusivamente all’archivio di immagini CC0, ti elenco i tre che uso più spesso:

Pixabay
Pexels
Unsplash

Anche su questi siti è presente una pagina che spiega il dettaglio della licenza (che comunque consiglio di andare a leggere). Al suo interno solitamente vengono elencate le cose che si possono fare e viene specificato di non usare le immagini in modo inadeguato o per screditare l’autore.
C’è però da fare un appunto: questi siti non hanno una quantità enorme di immagini, o comunque non sono così diversificate o con argomenti specifici che invece possono offrirci i siti stock a pagamento. A me capita spesso di trovare quello che mi serve, ma per avere un messaggio più chiaro o per spiegare una tematica particolare devo rifarmi necessariamente a siti come Shutterstock o Bigstock.

A proposito, i siti di immagini a pagamento hanno anch’essi delle loro licenze, che si dividono principalmente in Royalty-free e Royalty-free Estesa.

 

LICENZA ROYALTY-FREE E ROYALTY-FREE ESTESA

Queste licenze vengono utilizzate per i siti di stock photography: permettono l’acquisto, l’utilizzo e la modifica delle immagini per un tempo illimitato; una parte del guadagno ricavato viene riconosciuta al fotografo che ha prodotto e caricato l’immagine sul sito.
La differenza tra le due licenze consiste solitamente sulle copie del prodotto finale o sul costo totale che il prodotto finale può generare: se per esempio dobbiamo stampare 200.000 copie di un libro con un’immagine di copertina, bisognerà acquistare questa immagine con una licenza estesa.
I dettagli delle licenze però possono variare, è bene quindi andare sempre a leggere le pagine dedicate.
Di seguito alcuni siti si stock photography:

Shutterstock
Bigstock
Istokphoto
Adobe stock

Lo so, sono già troppe licenze per ricordarle tutte, ma ce ne sono molte altre che sono usate in ambiti specifici. Quelle che ti ho elencato sono le più utilizzate sul web e che vengono attribuite alle immagini.
Consiglio quindi di affrontare questo argomento con coscienza e selezionare l’immagine con licenza più adatta alle tue esigenze, senza andare su Google Immagini, cercare una foto e utilizzarla senza scrupolo. Ci siamo capiti? 😀

Mi chiamo Mirco Baldocchi, ho 32 anni e vivo in provincia di Monza. Sono un Web/Graphic Designer con svariati anni di esperienza nel campo della comunicazione off-line e on-line.

Mi occupo di: Brand e Corporate identity, Comunicazione off-line e on-line.

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